domenica 25 maggio 2014

CURATOR GNOMONUM

Bruno Caracciolo (foto Marco Gradozzi)
Bruno Caracciolo è un gentile signore che conosce a fondo il funzionamento e l'ubicazione della maggior parte delle meridiane di Roma. Grazie all'associazione Roma Sotterranea abbiamo seguito Bruno in un lungo itinerario, pedalando in scioltezza lungo le strade assolate della capitale. Villa Borghese, via dei Tre Orologi, il quartiere Coppedè, viale Regina Margherita, la Città Universitaria, la chiesa di S. Maria degli Angeli ... proprio quando pensi di avere Roma in tasca, ti rendi conto che ti manca sempre qualche informazione, e finalmente capisci che non ti basterà una vita per conoscere tutto quel che è accaduto nella nostra città in quasi tremila anni di storia. Roma è questa, una città ancora tutta da scoprire.

S. Maria degli Angeli: alle 12 un piccolo raggio solare tocca la meridiana
(foto Marco Gradozzi)

martedì 13 maggio 2014

Catone e la porta

Catone, il famoso "censore", nel descrivere il rito di fondazione utilizzato dagli Etruschi, scriveva (Origines, fr.18): "... chi fonda una nuova città, ari con un toro e una vacca, e dove avrà arato costruisca le mura, dove vuole che sorgano le porte, sollevi l'aratro e lo trasporti e chiami quello spazio porta (trad. De Sanctis)". In sostanza il sostantivo "porta" prende il suo nome dall'atto di alzare l'aratro e "portarlo" più avanti.

mercoledì 7 maggio 2014

La battaglia di ponte Salario

ponte Salario nel Settecento (Piranesi)
Nel febbraio del 537 d.C. si svolse presso ponte Salario uno scontro violentissimo tra i Goti di Vitige e i bizantini di Belisario. Pochi mesi prima (10 dicembre 536) il comandante bizantino Belisario, proveniente da Napoli, entrava trionfalmente a Roma attraverso porta Asinaria (nei pressi dell'attuale porta S. Giovanni), mentre i Goti di Vitige fuggivano a Nord, uscendo da porta Flaminia (l'attuale porta del Popolo). La conquista di Roma, avvenuta sessant'anni dopo la caduta di Romolo Augustolo (476 d.C.), rendeva finalmente reale il sogno dell'imperatore bizantino Giustiniano (i Bizantini si consideravano Romani). Tra dicembre e febbraio Belisario si dedicò al restauro delle mura aureliane, in alcuni tratti molto danneggiate, mentre Vitige tornò a Ravenna. Dopo essersi riorganizzato il re dei Goti decise di riprendersi Roma. Nella sua opera di rafforzamento delle strutture difensive Belisario aveva fortificato anche alcuni ponti, e tra essi ponte Salario, un'antico ponte di epoca repubblicana (o forse addirittura più antico) che consentiva l'attraversamento del fiume Aniene. Il ponte fu dotato di una torre merlata e di due massicce porte lignee. Alla vista dei Goti la guarnigione messa a difesa del ponte fuggì, senza avvertire le milizie bizantine del pericolo incombente.

cavaliere catafratto:
cavallo e cavaliere sono
coperti da un'armatura completa
Quando il mattino seguente Belisario giunse nei pressi del ponte, i Goti lo avevano appena attraversato. Alla vista del comandante bizantino  essi cercarono in tutti i modi di abbatterlo, tuttavia, sia Belisario sia il cavallo, coperti dall'armatura, uscirono illesi dallo scontro. I combattimenti all'arma bianca proseguirono con alterne fortune fino a notte inoltrata, quando finalmente Belisario riuscì a rientrare in città attraverso porta Salaria (era in prossimità dell'attuale piazza Fiume). Fra i Goti si distinse Visando Bandalario, il quale sopravvisse alla battaglia nonostante fosse stato ferito ben tredici volte.

ponte Salario (Google Earth)

l'area della battaglia:
nel cerchio in alto ponte Salario,
nel cerchio in basso porta Salaria
(Google Earth)

lunedì 5 maggio 2014

Il Foro di Augusto

Ieri sera ho potuto finalmente assistere alla ricostruzione virtuale del Foro di Augusto realizzata dal gruppo di lavoro di Piero Angela. Lo spettacolo è all'altezza, e il livello di divulgazione accontenta tutti i palati, secondo uno stile ormai collaudato. La location è, ovviamente, straordinaria, e l'organizzazione mi è sembrata inappuntabile. L'unico neo della bella serata è stato il prezzo del biglietto: 15 euro, per uno spettacolo di 45 minuti, mi sembrano davvero troppi.

A chi volesse approfondire la storia e lo sviluppo (fino ai nostri giorni) dell'area dei Fori Imperiali consiglio senz'altro un bellissimo libro intitolato "I Fori Imperiali, gli scavi del comune di Roma 1991-2007". Il volume è corredato da planimetrie, foto d'archivio e ricostruzioni grafiche (magnifiche) dello studio InkLink.