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Piazza della Maddalena (foto Marco Gradozzi) |
È proprio vero: la pubblicità è l’anima del commercio,
a maggior ragione se realizzata da un’artista e commentata da una massima
religiosa. Siamo a Roma, in piazza della Maddalena, perciò è assolutamente normale
che di fronte alla chiesa omonima, sullo spigolo del palazzo all’angolo tra via
della Rosetta e via del Pozzo delle Cornacchie, sia stata collocata (probabilmente
nel Settecento) un‘immagine della santa. Osservando con attenzione il cartiglio
marmoreo posto sotto la Maddalena si nota la presenza di un’iscrizione - MAGDALA
CUM LACRYMIS FUNDENS OPOBALSAMA VIXIT SIC FORTUNAE AEGRIS PHARMACA SUMPTA
IUVANT - la cui traduzione è quanto meno singolare: "Maddalena si salvò spargendo
gli unguenti con le lacrime, allo stesso modo i farmaci della fortuna assunti fanno
bene ai malati".
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L'iscrizione nel cartiglio (foto Marco Gradozzi) |
L’ispiratore dell’epigrafe conosceva sicuramente il Vangelo di
Luca (7, 36-38): «Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella
casa del fariseo e si mise a tavola. Ed
ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella
casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò
piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava
con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato».
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(foto Moscioni-1900) |
Però perché
la fortuna? E i malati? Passano i giorni ma le domande sono sempre lì,
sottotraccia. Improvvisamente un colpo di fortuna … vedo lo stesso angolo della
piazza rappresentato in una vecchia foto (Romualdo Moscioni 1900; per gentile
concessione della Fondazione Besso). Rimango piuttosto sorpreso perché sotto il
cartiglio un grande cartello reclamizza il “Gabinetto per consultazioni e cure
chirurgiche diretto dal Dottor Spadaro via della Rosetta 5”. Inoltre, a
sinistra della foto si nota l’insegna della (scomparsa) “Farmacia della
Maddalena”. Ripenso all’iscrizione del cartiglio, ai farmaci assunti dai
malati, forse c’è un collegamento.
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La vista dalla sede del Nobile Collegio (foto Marco Gradozzi) |
Incuriosito dalla vicenda cerco informazioni
sull’antica Farmacia della Maddalena, perciò vado a visitare l’archivio del
Nobile Collegio Chimico Farmaceutico (fondato da papa Martino V nel 1429). La
location è pazzesca, infatti, la sede del Collegio è all’interno di S. Lorenzo
in Miranda, la chiesa costruita sui resti del tempio di Antonino e Faustina. La
fortuna è dalla mia parte perché mi fa incontrare Laura, un’archivista
formidabile che in poco tempo trova i documenti necessari per risolvere l’enigma.
Andando a ritroso nel tempo spuntano gli atti di un processo intentato nel
marzo 1631 a Giuliano Nanni (confettiere della Maddalena), colpevole di vendere
zucchero mal conservato; all'epoca lo zucchero e le spezie venivano venduti dai farmacisti, perciò lì una farmacia esisteva fin dal Seicento. Continuiamo a cercare, poi, finalmente, la soluzione: un documento del 28
agosto 1700 che menziona il farmacista Filippo Fortuna alla Maddalena. Ora è tutto chiaro: probabilmente è proprio Filippo Fortuna il committente dell’immagine sacra e dell’iscrizione in cui
si gioca sul doppio significato di "farmaci della fortuna" e "farmaci di Fortuna".