martedì 29 aprile 2014

Le scuderie di epoca imperiale in via Giulia

Il complesso augusteo
(foto Marco Gradozzi)
Nel 2009 ebbe inizio l'indagine archeologica di un'area, compresa tra via Giulia e il lungotevere (in prossimità del Liceo Classico Virgilio), sulla quale la società Cam, concessionaria del Comune di Roma, avrebbe dovuto costruire 366 box. Gli scavi portarono alla scoperta di un imponente complesso, datato all'epoca augustea, pertinente alle scuderie delle quattro fazioni che gareggiavano nei giochi: la bianca, la rossa, l'azzurra e la verde. 

L'area di scavo (Google Earth)
Nel 2013 il ministro Ornaghi espresse la sua perplessità sulla realizzazione dei parcheggi sollecitando un intervento risolutivo del Consiglio Superiore dei Beni Culturali. Al momento tutto tace ... si attende un segnale di vita dal ministro Franceschini.

mercoledì 23 aprile 2014

Il ponte della (fanta)Scienza

Spero di essere smentito a breve, ma, attualmente, il ponte della Scienza può essere considerato un monumento allo spreco e all'inutilità. L'inizio dei lavori risale al 2008, tuttavia, pur essendo stato terminato lo scorso anno, il ponte (pedonale) non è mai stato inaugurato. L'aspetto più sconcertante è la sua assoluta inutilità, infatti, il ponte mette in comunicazione la zona Portuense/Marconi con l'area industriale del quartiere Ostiense, caratterizzata da edifici e impianti inaccessibili di proprietà dell'ENI. Di fatto, è impossibile raggiungere in tempi rapidi la via Ostiense e quindi le varie facoltà dell'Università Roma Tre. E allora? A che diavolo serve? Ma soprattutto, chi è che ha programmato uno sviluppo urbanistico così folle? Basterebbe osservare la foto satellitare per rendersi conto che il ponte doveva essere costruito più a valle, proprio per mettere in comunicazione il Cavalcaferrovia Ostiense con via Fermi. In tal modo si sarebbe realizzato un unico asse capace di unire via Cristoforo Colombo con la circonvallazione Ostiense, via Fermi, via Grimaldi, la circonvallazione Gianicolense ed infine la via Olimpica.

il ponte della Scienza (in alto), il Cavalcaferrovia Ostiense (a destra) e via Fermi (a sinistra)
foto M. Gradozzi
E ancora ... ma chi è che ha progettato gli arredi del ponte? Forse un parente di Dario Argento? Sembra il set di un film dell'orrore, con il patibolo pronto per essere utilizzato ...


domenica 20 aprile 2014

La collina del progresso

La piccola collina è
l'unico spazio verde dell'isolato
(Google Earth)
Secondo i ricercatori del sito www.bunkerdiroma.it sarebbe ancora riconoscibile la collina da cui,  il 20 settembre 1870, spararono i cannoni che aprirono la breccia di Porta Pia. La piccola altura, circondata oggi da alcuni palazzi che confinano con via Nomentana, via Reggio Emilia, via Alessandria e via Cagliari, faceva parte della settecentesca villa Capizzucchi. Nel 1926 lo spazio verde fu risparmiato dalla cementificazione perché già all'epoca era in odore di "santità".

sabato 5 aprile 2014

I leoni di Roma

foto M. Gradozzi
Alla fine dell'epoca repubblicana Roma entrò in stretto contatto con la cultura e la religione egizia di cui utilizzò alcuni simboli ancora oggi visibili. Ad esempio il leone: questo veniva posto all'ingresso degli edifici sacri per proteggerli dagli spiriti maligni. Per non sbagliare (della serie "non è vero ma ci credo"), anche Domiziano (I secolo d.C.) fece la stessa cosa, collocando due leoni in basalto all'ingresso dell'Iseo Campense, il tempio del Campo Marzio dedicato a Iside e Serapide.
la chiesa di S. Stefano del Cacco (da Google Earth)
Nel IX secolo i due leoni sorvegliavano l'ingresso della chiesa di S. Stefano del Cacco, costruita sui resti del santuario egizio. Nel 1562 papa Pio IV li fece trasportare all'inizio della cordonata del Campidoglio, da dove furono rimossi nel 1885, per ritornare definitivamente nel 1956.