venerdì 13 dicembre 2013

Ruma

Fig. 1 - Le anse del Tevere tra il
Campo Marzio e l'Isola Tiberina
Secondo vari studiosi il nome della nostra città deriverebbe dall'etrusco "ruma", che significa mammella. Tale interpretazione sembrerebbe confermata nel racconto del mito dei gemelli, quando si accenna al "ficus ruminalis", ovvero il fico sotto il quale la lupa allattava Romolo e Remo. Il linguista Massimo Pittau è giunto alla conclusione che ruma fosse il nome assegnato al tratto della riva destra situato di fronte alla zona del Circo Massimo e del Palatino; questo, visto dal colle Gianicolo, ha proprio la forma di una mammella (a destra nella fig. 1). Una fonte del IV secolo (il grammatico Servio) riteneva che in epoca arcaica il Tevere fosse chiamato "rumon". Pittau, invece, pensa che "rumon" non sia il nome antico del fiume ma il nome che caratterizzava l'ansa della riva destra di fronte al Campo Marzio. Un'altra mammella? Di più, perché secondo Pittau il suffisso "on" ha valore accrescitivo, quindi "mammellone" (a sinistra nella fig. 1). Effettivamente, guardando l'immagine satellitare non si può fare a meno di notare la somiglianza con un seno femminile.
  • ruma, la mammella
  • rumon, la grande mammella
  • la lupa che allatta i gemelli
  • ficus ruminalis, il fico dell'allattamento

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