giovedì 26 marzo 2015

L'epigrafe capovolta di vicolo Orbitelli

vicolo Orbitelli (foto M. Gradozzi)
Gli operai che realizzarono l'edificio in vicolo Orbitelli 8 (all'inizio di via Giulia) forse non conoscevano il greco, né il latino, ma sicuramente sapevano lavorare la pietra, perciò, fu un gioco da ragazzi segare un blocco di travertino e inserire le parti ricavate nell'angolo del palazzo. Poco importa se le antiche lettere in caratteri capitali scolpite sulla sua superficie erano sottosopra, l'effetto era comunque notevole. Fu soltanto alla fine dell'Ottocento che qualcuno si accorse della loro esistenza. Nella pubblicazione Notizie degli scavi di antichità (Gatti, giugno 1890) fu affrontata la loro decodificazione, cui contribuì il grande Theodor Mommsen.

(foto M. Gradozzi)
Gli esperti stabilirono che si trattava di un'unica epigrafe, localizzata sul Campidoglio, nei pressi del tempio di Giove Ottimo Massimo, dove era stata collocata subito dopo la prima guerra Mitridatica (88-85 a.C.) per celebrare l'amicizia tra alcuni re asiatici e Roma.

(foto M. Gradozzi)

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