venerdì 3 aprile 2015

Il giocatore sfortunato di vicolo delle Palle

(foto M. Gradozzi)
La chiesa di S. Giovanni Battista dei Fiorentini conserva, tra le tante immagini sacre, un'edicola mariana quattrocentesca dalla storia molto particolare. L'immagine, oggi chiamata Madonna della Misericordia, collocata al centro della cappella del Sacramento (a destra dell'altare maggiore), fu acquisita dalla chiesa nel 1614, quando fu protagonista di un fatto curioso. A partire dalla fine del Quattrocento la riva sinistra del fiume, di fronte a Castel S. Angelo, venne stabilmente occupata da una comunità di mercanti, banchieri e artigiani fiorentini e toscani. In pochi anni la zona cambiò radicalmente aspetto, grazie anche alla forte attività urbanistica di papa Giulio II (1503-1513), ispiratore del rettifilo chiamato Strada Giulia e ideatore del progetto della chiesa dedicata a S. Giovanni Battista (1508), patrono di Firenze.

Area in cui era consentito il gioco
della palla (foto M. Gradozzi)
Lo svago più singolare importato a Roma dai fiorentini era senz'altro il gioco della palla, infatti, come racconta lo scrittore Benedetto Varchi (1503-1565), nella città toscana i giovani, soprattutto nobili, avevano l'abitudine, durante il Carnevale, di andare in giro travestiti e muniti di palla; giunti nella zona del Mercato Vecchio i ragazzi si mescolavano agli avventori, lanciandosi il pallone e seminando il panico tra le botteghe di commercianti ed artigiani, che a causa del caos erano costretti alla chiusura. Tale abitudine si propagò anche nella nostra città, generando una tensione tale che le autorità romane furono costrette a circoscrivere il gioco della palla alla sola zona di Banchi (abitata prevalentemente da toscani); ecco perché alcuni giorni prima del Carnevale un banditore saliva i gradini della chiesa di S. Celso, dove leggeva un avviso del Governatore di Roma, che stabiliva i limiti stradali del gioco. Nel 1535, a causa dei continui tafferugli fra giocatori e gente comune, si stabilì di praticare il gioco della palla in un luogo sicuro, che avesse almeno un muro.

1-S. Giovanni dei Fiorentini;
2-vicolo delle Palle (Google Earth)
A tale scopo fu costruito uno sferisterio tra via Giulia e il fiume, sui resti del cantiere del Palazzo dei Tribunali (iniziato all'epoca di Giulio II e poi abbandonato). Uno dei vicoli che da Banchi portava allo sferisterio prese il nome di vicolo della Palla, cambiandolo col tempo in vicolo delle Palle.

vicolo delle Palle
(foto M. Gradozzi)
Tuttavia, nonostante lo sferisterio, si continuava a giocare in strada, e fu proprio nel vicolo della Palla, in una giornata di luglio del 1614, che un giocatore scagliò la sfera contro un'edicola mariana, danneggiandola. Il lancio sfortunato provocò al giovane la paralisi di un braccio, che guarì dopo quaranta giorni. La miracolosa guarigione fu attribuita alle preghiere del giocatore rivolte all'immagine mariana, che perciò fu trasferita nella vicina chiesa di S. Giovanni dei Fiorentini.

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