Il Campo Vaccino nel Settecento (Antonio Joli) |
La nuova stagione degli acquedotti romani, iniziata
nel 1570 con il ripristino dell’Acqua Vergine,
proseguì nel 1587 con l’arrivo in città dell’Acqua Felice,
durante il pontificato di Sisto V (Felice Peretti, 1585-1590). Grazie al
nuovo afflusso di acqua furono progettate alcune tra le fontane più celebri di
Roma. Una di esse fu costruita nel Campo Vaccino (l’antico Foro
Romano ormai da secoli completamente interrato), dove da tempo si svolgeva il mercato dei bovini.
La fontana/abbeveratoio progettata dall'architetto Giacomo Della Porta |
La fontana/abbeveratoio,
inaugurata nel 1593, fu progettata dall’architetto comunale Giacomo
Della Porta. L’architetto creò la vasca della fontana riutilizzando una gigantesca
tazza in granito (sei metri di diametro) scoperta il 23
gennaio 1588 nell’area compresa tra
la chiesa dei SS. Luca e Martina e l’Arco di Settimio Severo. Al momento
del ritrovamento la tazza era interrata davanti alla gigantesca statua
denominata Marforio (in seguito collocata nel cortile di Palazzo Nuovo in
Campidoglio). Così lo scultore Flaminio Vacca descrisse nelle sue Memorie (1594) il ritrovamento della
tazza in granito: «… et inanti detto
Marforio, volendolo levare, trovorno una gran tazza di granito, quale hoggi
serve alla fonte che stà in mezzo del Foro Romano; serve per dar da bere alle
bestie, che in quel loco se ne fa mercato».
La fontana di Campo Vaccino; le tre colonne a sinistra sono quelle del Tempio dei Castori (tuttora visibili). |
L’acqua della fontana
fuoriusciva da un mascherone
disegnato da Giacomo Della Porta e scolpito da Bartolomeo Bassi. L’alimentazione
della fontana di Campo Vaccino era assicurata dall’acqua di ritorno (il
cosiddetto sopravanzo) della fontana
di piazza Madonna dei Monti (anche questa alimentata dall’Acqua Felice). Qualche secolo, dopo gli elementi che costituivano la
fontana, cioè la tazza in granito e il mascherone, presero strade diverse.
La cinquecentesca fontana di piazza del Quirinale nel Settecento. |
All’inizio
del Settecento l’architetto Carlo
Fontana propose a papa Clemente XI Albani (1700-1721) di sostituire
la fontana originaria di piazza del Quirinale (realizzata nel 1587
dall’architetto Domenico Fontana) con l’enorme tazza in granito del Campo Vaccino. Non se ne fece nulla ma
il progetto fu soltanto rinviato. Nel 1786,
all’epoca di Pio VI Braschi
(1775-1799), l’architetto Giovanni
Antinori fece collocare tra le statue dei Dioscuri l’obelisco
che giaceva in terra di fronte al mausoleo di Augusto.
La tazza in granito di Campo Vaccino oggi in piazza del Quirinale (foto Marco Gradozzi) |
Nel 1792 la
fontana originaria di piazza del Quirinale venne smontata (in seguito, se ne
persero le tracce) perché il progetto di Antinori per piazza del Quirinale
prevedeva la realizzazione di una nuova fontana che riutilizzava la tazza in
granito del Campo Vaccino; tuttavia, quando i francesi occuparono Roma i lavori
si arrestarono. Nel 1816, all’epoca
di papa Pio VII Chiaramonti
(1800-1823), l’architetto Raffaele Stern
completò il progetto di Antinori: la fontana di Campo Vaccino venne smontata e la sua gigantesca tazza in granito
fu trasportata in piazza del Quirinale. La nuova fontana dei Dioscuri fu inaugurata nel 1818.
La fontana dell'Acqua Lancisiana presso il Porto Leonino (Ottocento) |
Il mascherone di Giacomo Della Porta seguì un percorso
completamente diverso. Dopo lo spostamento della tazza in granito sul
Quirinale, il mascherone rimase in un deposito comunale fino al 1827, quando venne montato in una
fontana dell’Acqua Lancisiana costruita all’estremità
di via della Lungara, sulla piattaforma del Porto Leonino fatto
costruire da Leone XII (1823-1829). Nel 1863 il Porto Leonino fu
demolito per consentire la costruzione del famoso ponte del Soldino, che
metteva in comunicazione le pendici del Gianicolo con la riva sinistra (chiesa
di S. Giovanni dei Fiorentini). Nel 1897
fu realizzata la nuova arginatura del Tevere (i cosiddetti Muraglioni) perciò la fontana dell’Acqua Lancisiana venne
smontata e il mascherone di Della Porta fu nuovamente portato in un deposito.
La fontana di piazza Pietro d'Illiria (foto Marco Gradozzi) |
Nel 1936 l’archeologo Antonio Munoz, dovendo progettare una
nuova fontana da collocare vicino all’ingresso del parco degli Aranci in piazza Pietro d’Illiria (Aventino),
riutilizzò il mascherone di Della Porta, collocandolo sopra un’antica vasca
termale.
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