mercoledì 5 giugno 2019

Eppur si muovono 08 - La fontana di Campo Vaccino, oggi divisa tra Quirinale e Aventino

Il Campo Vaccino nel Settecento
(Antonio Joli)

La nuova stagione degli acquedotti romani, iniziata nel 1570 con il ripristino dell’Acqua Vergine, proseguì nel 1587 con l’arrivo in città dell’Acqua Felice, durante il pontificato di Sisto V (Felice Peretti, 1585-1590). Grazie al nuovo afflusso di acqua furono progettate alcune tra le fontane più celebri di Roma. Una di esse fu costruita nel Campo Vaccino (l’antico Foro Romano ormai da secoli completamente interrato), dove da tempo si svolgeva il mercato dei bovini.

La fontana/abbeveratoio progettata
dall'architetto Giacomo Della Porta
La fontana/abbeveratoio, inaugurata nel 1593, fu progettata dall’architetto comunale Giacomo Della Porta. L’architetto creò la vasca della fontana riutilizzando una gigantesca tazza in granito (sei metri di diametro) scoperta il 23 gennaio 1588 nell’area compresa tra la chiesa dei SS. Luca e Martina e l’Arco di Settimio Severo. Al momento del ritrovamento la tazza era interrata davanti alla gigantesca statua denominata Marforio (in seguito collocata nel cortile di Palazzo Nuovo in Campidoglio). Così lo scultore Flaminio Vacca descrisse nelle sue Memorie (1594) il ritrovamento della tazza in granito: «… et inanti detto Marforio, volendolo levare, trovorno una gran tazza di granito, quale hoggi serve alla fonte che stà in mezzo del Foro Romano; serve per dar da bere alle bestie, che in quel loco se ne fa mercato».

La fontana di Campo Vaccino; le tre
colonne a sinistra sono quelle del
Tempio dei Castori (tuttora visibili).
L’acqua della fontana fuoriusciva da un mascherone disegnato da Giacomo Della Porta e scolpito da Bartolomeo Bassi. L’alimentazione della fontana di Campo Vaccino era assicurata dall’acqua di ritorno (il cosiddetto sopravanzo) della fontana di piazza Madonna dei Monti (anche questa alimentata dall’Acqua Felice). Qualche secolo, dopo gli elementi che costituivano la fontana, cioè la tazza in granito e il mascherone, presero strade diverse.

La cinquecentesca fontana di piazza del
Quirinale nel Settecento.
All’inizio del Settecento l’architetto Carlo Fontana propose a papa Clemente XI Albani (1700-1721) di sostituire la fontana originaria di piazza del Quirinale (realizzata nel 1587 dall’architetto Domenico Fontana) con l’enorme tazza in granito del Campo Vaccino. Non se ne fece nulla ma il progetto fu soltanto rinviato. Nel 1786, all’epoca di Pio VI Braschi (1775-1799), l’architetto Giovanni Antinori fece collocare tra le statue dei Dioscuri l’obelisco che giaceva in terra di fronte al mausoleo di Augusto.

La tazza in granito di Campo Vaccino
oggi in piazza del Quirinale
(foto Marco Gradozzi)
Nel 1792 la fontana originaria di piazza del Quirinale venne smontata (in seguito, se ne persero le tracce) perché il progetto di Antinori per piazza del Quirinale prevedeva la realizzazione di una nuova fontana che riutilizzava la tazza in granito del Campo Vaccino; tuttavia, quando i francesi occuparono Roma i lavori si arrestarono. Nel 1816, all’epoca di papa Pio VII Chiaramonti (1800-1823), l’architetto Raffaele Stern completò il progetto di Antinori: la fontana di Campo Vaccino venne smontata e la sua gigantesca tazza in granito fu trasportata in piazza del Quirinale. La nuova fontana dei Dioscuri fu inaugurata nel 1818.

La fontana dell'Acqua Lancisiana
presso il Porto Leonino (Ottocento)
Il mascherone di Giacomo Della Porta seguì un percorso completamente diverso. Dopo lo spostamento della tazza in granito sul Quirinale, il mascherone rimase in un deposito comunale fino al 1827, quando venne montato in una fontana dell’Acqua Lancisiana costruita all’estremità di via della Lungara, sulla piattaforma del Porto Leonino fatto costruire da Leone XII (1823-1829). Nel 1863 il Porto Leonino fu demolito per consentire la costruzione del famoso ponte del Soldino, che metteva in comunicazione le pendici del Gianicolo con la riva sinistra (chiesa di S. Giovanni dei Fiorentini). Nel 1897 fu realizzata la nuova arginatura del Tevere (i cosiddetti Muraglioni) perciò la fontana dell’Acqua Lancisiana venne smontata e il mascherone di Della Porta fu nuovamente portato in un deposito.

La fontana di piazza Pietro d'Illiria
(foto Marco Gradozzi)
Nel 1936 l’archeologo Antonio Munoz, dovendo progettare una nuova fontana da collocare vicino all’ingresso del parco degli Aranci in piazza Pietro d’Illiria (Aventino), riutilizzò il mascherone di Della Porta, collocandolo sopra un’antica vasca termale. 

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