Vicino alla freccia rossa la vigna e il Casino Boccapaduli (Falda 1676) |
Nel 1538 il Conservatore capitolino Prospero
Boccapaduli (1505-1585) acquistò nei pressi della chiesa di S. Balbina, a
qualche decina di metri dalle Terme di Caracalla, una vigna con cisterna.
Nel 1547, a causa di un grave dissesto finanziario,
il Boccapaduli fu costretto a cedere ai creditori la maggior parte dei suoi
beni, tuttavia, mantenne la vigna del Piccolo Aventino, affidandola alla moglie
(Ersilia Leni). In quegli anni il Conservatore rivestì importanti
cariche pubbliche, tra cui quella di Sovrintendente ai lavori in piazza del Campidoglio,
dove erano in costruzione il nuovo Palazzo del Senatore e il
nuovo Palazzo dei Conservatori. Essendo un grande appassionato di
architettura, il Boccapaduli ebbe sicuramente modo di conoscere sia il Vignola
(Jacopo Barozzi da Vignola, 1507-1573) sia gli altri architetti che operavano
sul Campidoglio.
Il Casino Boccapaduli nel Settecento. |
Grazie alle conoscenze acquisite, il Conservatore - aspirante
architetto - riuscì a costruire un Casino nella sua vigna presso le Terme di
Caracalla. Dopo la morte del Boccapaduli (†1585),
la vigna e il Casino restarono per alcuni anni nella disponibilità della
famiglia. Nel 1871 la Commissione incaricata di redigere il Piano Regolatore
di Roma decise di creare una “zona monumentale riservata” (la cosiddetta Passeggiata
Archeologica) attraverso la realizzazione di giardini sia intorno
alla zona del Foro Romano e del Palatino sia alle pendici dell’Aventino e del
Celio; nell’area era compreso anche il tratto urbano della via Appia, fino a
porta Appia.
Il Casino Boccapaduli prima della demolizione. |
Il Piano Regolatore del 1883 confermò l’orientamento della
Commissione, escludendo dall’urbanizzazione la valle tra Celio e Piccolo
Aventino. Nel 1887 i deputati Bonghi e Baccelli promossero
una legge che regolava la sistemazione urbanistica dell’area compresa tra il Tevere
e le porte Appia e Latina delle Mura Aureliane; nell’area protetta furono
inclusi il colle Oppio, il Foro Romano, il Palatino, il Celio e la valle del
Circo Massimo. I lavori di sistemazione dell’area, avviati nel 1909,
sollevarono subito numerose polemiche perché il progetto salvava dalle
demolizioni soltanto le strutture dell’antica Roma, ignorando gli edifici che
riutilizzavano strutture medievali.
La Passeggiata Archeologica nel 1917. |
La creazione di via delle Terme di
Caracalla provocò la demolizione del cinquecentesco Casino Boccapaduli,
divenuto ormai un ostacolo per il nuovo tracciato stradale. Tuttavia, grazie
all’interessamento del senatore Rodolfo Lanciani, il Casino Boccapaduli
fu ricostruito; infatti, nel 1911 l’architetto Pietro Guidi
riedificò l’edificio in piazzale della Moletta (oggi piazza di Porta Capena),
dotandolo di una scalinata di 10 gradini. Sul fianco destro del Casino venne
murata una lapide a memoria dell’antica fons Mercurii, situata nei
pressi dell’antica Porta Capena (la porta delle Mura Serviane da
dove iniziava la via Appia). Il 21 aprile 1917, Natale di Roma, la Passeggiata
Archeologica venne finalmente inaugurata.
Il Casino Boccapaduli (foto Marco Gradozzi) |
Dal 1964 al 2006 il Casino
Boccapaduli fu sede dell’Istituto Romano per la Storia di Italia, dal
Fascismo alla Resistenza (IRSIFAR). Dal 2011 è sede del Centro di
documentazione sul Secondo Polo Turistico di Roma (dall'Eur fino al lido di
Ostia e a Fiumicino).