Nel 1968 via Giulia era una strada viva, piena di attività commerciali e di artigiani. All'angolo con via in Caterina, dove ora c'è una banca, c'era una latteria che aveva sul bancone un grande barattolo in vetro che conteneva i classici pesci di liquirizia. Le buste del latte avevano la forma di una piramide e il tabaccaio vendeva le sigarette sfuse. Sotto casa c'era il falegname, il tappezziere, il meccanico. Era una strada come tante del centro, casinara, abitata da gente di ogni classe sociale ... bellissima. All'epoca della foto io aveva dieci anni e mia sorella sette. Arrivare tardi a scuola era impossibile perché avevamo la scuola (sia la Media sia il Liceo) a cento metri da casa. Il mercato principale era quello di Campo de' Fiori ma c'erano poi anche altri piccoli mercati sparsi per le piazzette del rione. Con gli amici di allora i luoghi deputati al gioco erano piazza Navona e la Mole Adriana, dove le partite di calcio si svolgevano nell'arco di alcune ore, con punteggi impossibili.
Poi sono arrivati gli anni Settanta, gli appartamenti furono ristrutturati e gli affittuari più disagiati se andarono incassando una piccola buonuscita. E così è cambiato il tessuto sociale sia della strada sia del centro storico. Oggi via Giulia sembra una bella addormentata, in attesa di qualcuno la riporti alla vita, quella vera.