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vicolo Orbitelli (foto M. Gradozzi) |
Gli operai che realizzarono l'edificio
in vicolo Orbitelli 8 (all'inizio di via Giulia) forse non conoscevano il greco,
né il latino, ma sicuramente sapevano lavorare la pietra, perciò, fu un gioco
da ragazzi segare un blocco di travertino e inserire le parti ricavate nell'angolo
del palazzo. Poco importa se le antiche lettere in caratteri capitali scolpite
sulla sua superficie erano sottosopra, l'effetto era comunque notevole. Fu soltanto
alla fine dell'Ottocento che qualcuno si accorse della loro esistenza. Nella pubblicazione
Notizie degli scavi di antichità (Gatti,
giugno 1890) fu affrontata la loro decodificazione, cui contribuì il grande Theodor
Mommsen.
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(foto M. Gradozzi) |
Gli esperti stabilirono che si trattava di un'unica epigrafe, localizzata
sul Campidoglio, nei pressi del tempio di Giove Ottimo Massimo, dove era stata
collocata subito dopo la prima guerra Mitridatica (88-85 a.C.) per celebrare
l'amicizia tra alcuni re asiatici e Roma.
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(foto M. Gradozzi) |
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