Foto 1 - Il tracciato etrusco. |
La
nascita di Roma è strettamente legata alla ricerca di nuovi percorsi
commerciali da parte dei mercanti delle città-stato dell’Etruria meridionale.
Il guado del Tevere poco più a valle dell’Isola Tiberina rappresentò per gli
Etruschi una valida alternativa rispetto a quello tradizionale situato in prossimità di
Ficana (Acilia). Se corrispondono al vero le osservazioni dell’archeologo
Raffaele Fabretti (XVII secolo), poi riproposte da Lanciani, il nuovo tracciato
etrusco (foto 1) raggiungeva il guado scendendo dal Gianicolo, passava vicino
Villa Spada e tagliava la pianura trasteverina all'altezza di piazza S.
Cosimato da dove raggiungeva il fiume. La pianura sotto le colline della riva
sinistra (Campidoglio e Palatino) divenne il naturale luogo di mercato. All'epoca di Anco Marzio (secondo la tradizione VII secolo a.C.) si decise di agevolare l’attraversamento del fiume mediante un ponte, il primo ponte di
Roma: ponte Sublicio. L’etrusco Servio Tullio (VII secolo a.C.) sviluppò
urbanisticamente l’area della pianura della riva sinistra bonificandola (Cloaca
Maxima), dotandola di Mura, realizzando il Porto Tiberino (è sotto il palazzo
dell’Anagrafe), costruendo i santuari di Fortuna e Mater Matuta (area sacra di
S. Omobono), sistemando così l’area in cui si sarebbero sviluppati i mercati
del bestiame (Foro Boario) e dei legumi (Foro Olitorio). Gli animali che
rimorchiavano le imbarcazioni cariche di sale (proveniente dalla foce del
Tevere) percorrevano un tracciato parallelo alla riva destra che in seguito
sarebbe diventato la via Campana/Portuense. Sulla riva sinistra, all'altra estremità di ponte Sublicio, iniziava la via Salaria, la strada diretta a Porto
d’Ascoli che prendeva il nome dalla preziosa mercanzia.
Foto 2 - La via Aurelia Vetus (verde) e la via Campana/Portuense (rosso). |
Nel III secolo a.C.
l’escalation militare di Roma rese necessaria la costruzione di una strada di
collegamento con le nuove colonie della costa tirrenica nord-occidentale;
probabilmente il nuovo percorso doveva essere più agevole rispetto al vecchio
tracciato etrusco che scendeva dal Gianicolo, giudicato forse troppo ripido.
Nacque così la via Aurelia vetus, che insieme alla via Campana/Portuense fu
all’origine di tutta la viabilità della riva destra. Nel II secolo a.C. il
vecchio ponte Sublicio fu sostituito da ponte Aemilius (oggi ponte Rotto,
situato poche decine di metri più a monte), punto d’arrivo sia della via
Campana/Portuense sia della via Aurelia vetus (foto 2). Il tratto urbano dell’antica
via Campana/Portuense corrisponde all'asse viario via dei Vascellari – via S.
Cecilia – via di S. Michele, mentre il tracciato cittadino della via Aurelia
vetus corrisponde a via della Lungarina - piazza in Piscinula - via della
Lungaretta - via della Paglia - vicolo della Frusta – via di Porta S.
Pancrazio.
Foto 3 - Il tracciato diretto al colle Vaticano (celeste). |
In seguito fu possibile raggiungere il colle Vaticano grazie a una strada
che si distaccava dalla via Aurelia all'altezza di piazza S. Egidio (via della
Scala – Porta Settimiana – via della Lungara); lungo quest’ultimo tracciato (foto
3), in corrispondenza del Ponte di Agrippa (Ponte Sisto), una diramazione (via
dei Pettinari) raggiungeva il Campo Marzio.
Grazie! In un attimo ho individuato il tracciato trasteverino dell’Aurelia vetus! 😊🙏🏻
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