I Propilei di Luigi Canina (foto Marco Gradozzi) |
L’ingresso monumentale di Villa Borghese sembra oggi
quasi invisibile, circondato com'è dal caos di piazzale Flaminio e dal traffico
incessante che scorre lungo viale del Muro Torto. Eppure, ci fu un tempo in cui
i maestosi Propilei progettati dall'architetto Luigi Canina (inaugurati nel
1829) risaltavano bianchi e splendenti tra il verde della campagna circostante.
Il laghetto scomparso (I. Ciaffi) |
Insieme all'ingresso monumentale Canina realizzò un piccolo lago, subito a
sinistra appena varcato l’ingresso; la sua scelta fu dettata dalla necessità di
colmare in modo “romantico” un dislivello esistente tra la villa e l’ingresso. Quella
che segue è la descrizione del piccolo bacino da parte dell’archeologo Antonio
Nibby (1830): «è a sinistra di chi entra … nutrito da un grosso volume d’acqua
che da alto vi si precipita, formando una cascata»; intorno vi erano
«spessissimi salici piangenti tramezzati da seditoi in marmo che invitano a
riposarsi al rezzo (fresco)».
Villa Borghese nel 1849; lo specchio d'acqua è sulla sinistra (Alfred Guesdon) |
L’acqua che alimentava il laghetto (Acqua Felice)
veniva utilizzata sia dal vicino mattatoio (costruito nel 1824 nell'area situata tra piazza del Popolo e il fiume) sia per «adacquare (innaffiare) la
via Flaminia fino al miglio». Nel 1850 lo specchio d’acqua fu prosciugato
perché ritenuto causa di malaria, inoltre emanava «cattivo fiato e ammorbava
gli abitanti di quel quartiere».
L'area del piccolo lago (elab. da Google Earth) |
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