Via della Lungaretta 97; Lapide
commemorativa di Giuditta Tavani
(foto M. Gradozzi)
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Via della Lungaretta è una
delle poche strade della nostra città che può vantare una frequentazione millenaria,
infatti, il suo tracciato urbano si sovrappone (fino a S. Maria in Trastevere)
a quello della via Aurelia (II secolo a.C.), l'antica strada romana che da ponte
Aemilius (ponte Rotto) entrava dentro
Trastevere, arrampicandosi sul Gianicolo fino a porta Aurelia (porta S.
Pancrazio), da dove usciva puntando verso la costa. La moltitudine di gente che
oggi percorre questa strada, frastornata dalle bellezze trasteverine che spuntano
da ogni angolo, neanche si accorge della grande lapide posta sopra
al civico 97.
L'ingresso della casa di Giulio Ajani (foto M. Gradozzi) |
Nell'ottobre del 1867 la casa, appartenente a Giulio Ajani (un
imprenditore tessile che aveva il suo lanificio al piano terra dello stabile), era
diventata il centro di raccolta di un gruppo di repubblicani pronti a mettere
in gioco le proprie vite per porre fine allo Stato Pontificio. Tra gli ospiti
dell'Ajani c'era anche Giuditta Tavani, insieme al marito (Francesco Arquati) e
al figlio. Il clima che si respirava in quei giorni era di eccitazione ed
attesa, infatti, sembrava che di lì a poco sarebbero arrivati sia i garibaldini
sia le truppe italiane. Il 25 ottobre, probabilmente avvertiti da una soffiata,
gli zuavi pontifici si presentarono all'ingresso del lanificio, mentre altri si
posizionarono sul campanile del vicino monastero di S. Rufina.
"L'eccidio della famiglia Tavani Arquati" Carlo Ademollo 1880 |
Per tre volte
gli zuavi cercarono, senza successo, di entrare nell'edificio; quando
finalmente vi riuscirono la battaglia divampò violentissima, e fu in quel
momento che il sogno libertario di Giuditta svanì.
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