mercoledì 15 aprile 2015

La fontana di piazza Giudea

piazza Giudea (Falda)
Come tutti sanno le fontane camminano; infatti, quando trovano un luogo gradito vi si fermano qualche decennio, oppure qualche secolo, ma poi sono di nuovo in giro, basti pensare alle recenti vicissitudini della fontana di piazza Testaccio. Come tutti sanno le fontane esprimono dei desideri; infatti, la fontana di piazza delle Cinque Scole mi ha recentemente confidato la volontà di tornare nel suo luogo d'origine: piazza Giudea. 

piazza Giudea nel 1693
Il 4 novembre 1570 la Congregatione, riunita in via Giulia nel palazzo del cardinale Ricci (presidente della Congregatione), scelse diciotto luoghi in cui sarebbero state collocate le nuove fontane alimentate dalla restaurata Acqua Vergine. La più distante dal castello di distribuzione di via di S. Sebastianello era quella che avrebbe consentito agli ebrei del Ghetto - istituito nel 1555 sulla riva sinistra dall'abominevole Paolo V - di utilizzare un'acqua sicuramente migliore di quella del Tevere. La fontana sarebbe stata collocata in piazza Giudea, in prossimità di uno degli ingressi del "serraglio degli ebrei". Nel 1580, mentre fervevano i lavori per portare i condotti dalla fontana di piazza Campo de' fiori a piazza Giudea, la potente famiglia Mattei riuscì ad ottenerne la deviazione verso la piazza che si apriva di fronte al loro palazzo; l'unica condizione che gli fu posta fu l'obbligo di lastricare la piazza e la manutenzione della fontana. Nel 1587, all'epoca di Sisto V, entrò in funzione l'Acqua Felice; anche stavolta piazza Giudea fu inserita nella lista dei luoghi in cui installare fontane. Pochi anni dopo (1591-1593) Giacomo della Porta riuscì a realizzare la fontana, che fu collocata all'esterno di uno dei cinque portoni che in quel periodo davano accesso al Ghetto

Il "frontespicio di Nerone" in una
stampa del Seicento (Giovannoli).
Sullo sfondo il palazzo del Quirinale.
La vasca, costruita dallo scalpellino Pietro Gucci, fu realizzata utilizzando l'enorme base di una colonna rinvenuta nell'area del cosiddetto "frontespicio di Nerone" (così era chiamato il grande tempio situato sulla platea del Quirinale), come racconta lo scultore cinquecentesco Flaminio Vacca (Memorie, 78): "... fu trovato un gran Colonnato di marmi salini, il maggior de’ membri, ch’io abbia ancor visto: Colonne grosse nove palmi maravigliose, delle quali ne furono fatti varj lavori ... di una base sì fece la Tazza della fonte del Popolo, e di un’altra quella di Piazza Giudia". Alla fine dell'Ottocento la fontana di piazza Giudea fu smontata e trasferita in un magazzino comunale. 

La fontana della chiesa di S. Onofrio
(foto Marco Gradozzi)
Nel 1924 il catino e il balaustro (l'elemento architettonico a forma di piccola colonna che sostiene il catino) furono riutilizzati per una piccola fontana costruita di fronte alla chiesa di S.Onofrio, sul Gianicolo. 

La fontana di Giacomo della Porta
in piazza delle Cinque Scole
(foto Marco Gradozzi)
Nel 1930 la fontana di Della Porta fu ricostituita in via del Progresso (oggi piazza delle Cinque Scole), mentre i pezzi utilizzati per la fontana di S. Onofrio furono sostituiti da copie. 

A sinistra piazza delle Cinque Scole,
a destra piazza Giudea
(Google Earth)
Sulla pavimentazione di piazza Giudea è attualmente visibile una guida in travertino che mostra l'ubicazione dell'antica fontana, ma lei, sì proprio lei, mi chiesto di rivolgere al sindaco un'accorata preghiera: perché non mi riporti a casetta mia, in piazza Giudea, lontano da questo orrendo parcheggio che oggi mi umilia?

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