piazza Giudea (Falda) |
Come tutti sanno le fontane camminano; infatti, quando
trovano un luogo gradito vi si fermano qualche decennio, oppure qualche secolo,
ma poi sono di nuovo in giro, basti pensare alle recenti vicissitudini della
fontana di piazza Testaccio. Come tutti sanno le fontane esprimono dei desideri;
infatti, la fontana di piazza delle Cinque Scole mi ha recentemente confidato la volontà di tornare nel suo luogo d'origine: piazza Giudea.
piazza Giudea nel 1693 |
Il 4
novembre 1570 la Congregatione,
riunita in via Giulia nel palazzo del cardinale Ricci (presidente della Congregatione), scelse diciotto luoghi
in cui sarebbero state collocate le nuove fontane alimentate dalla restaurata
Acqua Vergine. La più distante dal castello di distribuzione
di via di S. Sebastianello era quella che avrebbe consentito agli ebrei del
Ghetto - istituito nel 1555 sulla riva sinistra dall'abominevole Paolo V - di utilizzare
un'acqua sicuramente migliore di quella del Tevere. La fontana sarebbe stata
collocata in piazza Giudea, in prossimità di uno degli ingressi del "serraglio degli ebrei". Nel 1580, mentre fervevano
i lavori per portare i condotti dalla fontana di piazza Campo de' fiori a
piazza Giudea, la potente famiglia Mattei riuscì ad ottenerne la deviazione
verso la piazza che si apriva di fronte al loro palazzo; l'unica condizione che
gli fu posta fu l'obbligo di lastricare la piazza e la manutenzione della
fontana. Nel
1587, all'epoca di Sisto V, entrò in funzione l'Acqua Felice; anche stavolta piazza
Giudea fu inserita nella lista dei luoghi in cui installare fontane. Pochi anni dopo (1591-1593) Giacomo della Porta riuscì a realizzare la fontana, che fu collocata all'esterno di uno
dei cinque portoni che in quel periodo davano accesso al Ghetto.
Il "frontespicio di Nerone" in una stampa del Seicento (Giovannoli). Sullo sfondo il palazzo del Quirinale. |
La vasca,
costruita dallo scalpellino Pietro Gucci, fu realizzata utilizzando l'enorme
base di una colonna rinvenuta nell'area del cosiddetto "frontespicio di Nerone" (così era
chiamato il grande tempio situato sulla platea del Quirinale), come racconta lo
scultore cinquecentesco Flaminio Vacca (Memorie,
78): "... fu trovato un gran Colonnato di marmi salini, il maggior
de’ membri, ch’io abbia ancor visto: Colonne grosse nove palmi maravigliose,
delle quali ne furono fatti varj lavori ... di una base sì fece la Tazza della
fonte del Popolo, e di un’altra quella di Piazza Giudia". Alla fine dell'Ottocento la
fontana di piazza Giudea fu smontata e trasferita in un magazzino comunale.
La fontana della chiesa di S. Onofrio (foto Marco Gradozzi) |
Nel
1924 il catino e il balaustro (l'elemento architettonico a forma di piccola
colonna che sostiene il catino) furono riutilizzati per una piccola fontana
costruita di fronte alla chiesa di S.Onofrio, sul Gianicolo.
La fontana di Giacomo della Porta in piazza delle Cinque Scole (foto Marco Gradozzi) |
Nel 1930 la
fontana di Della Porta fu ricostituita in via del Progresso (oggi piazza delle
Cinque Scole), mentre i pezzi utilizzati per la fontana di S. Onofrio furono
sostituiti da copie.
A sinistra piazza delle Cinque Scole, a destra piazza Giudea (Google Earth) |
Sulla pavimentazione di piazza Giudea è attualmente
visibile una guida in travertino che mostra l'ubicazione dell'antica fontana, ma
lei, sì proprio lei, mi chiesto di rivolgere al sindaco un'accorata preghiera:
perché non mi riporti a casetta mia, in piazza Giudea, lontano da questo
orrendo parcheggio che oggi mi umilia?
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