mercoledì 8 maggio 2019

Eppur si muovono 03 - La fontana dell'Ospizio dei Mendicanti di via Giulia oggi in piazza Trilussa



La fontana di piazza Trilussa
(foto Marco Gradozzi)
Le trasformazioni urbanistiche di fine Ottocento cambiarono per sempre l’aspetto millenario della nostra città. Se è vero che in alcuni casi scomparvero luoghi malsani e privi di qualsiasi dignità (il Ghetto), in altri furono cancellati piccoli gioielli architettonici, come la magnifica fontana dell’Acqua Paola collocata come un fondale scenico all’estremità di via Giulia presso ponte Sisto.

L'Ospizio dei Mendicanti alla fine di
via Giulia nel 1693 (Tempesta-De Rossi)
Nel Cinquecento il vagabondaggio e l’accattonaggio erano diventati a Roma una piaga sociale. L’ospizio di S. Sisto, istituito da Gregorio XIII Boncompagni (1572-1585) nel convento di S. Sisto (via Appia), non era più sufficiente (850 posti), perciò il successore - il papa francescano Sisto V Peretti (1585-1590) - ne progettò uno gigantesco (duemila posti): l'Ospizio di S. Francesco dei Mendicanti. L’area scelta per il nuovo istituto fu individuata sulla riva sinistra del fiume, alla fine di via Giulia, a pochi metri dall’ingresso di ponte Sisto. L’Ospizio, progettato dall’architetto Domenico Fontana e inaugurato nel 1587, fu costruito utilizzando alcuni edifici preesistenti. Nel 1612, su iniziativa del pontefice Paolo V Borghese (1605-1623), giunse a Roma l’Acqua Paola, terzo acquedotto dopo l’Acqua Vergine (1570) e l’Acqua Felice (1587). La nuova fornitura idrica, proveniente dal lago di Bracciano e da sorgenti limitrofe (proprietà Orsini), raggiungeva Roma riutilizzando le antiche strutture dell’Acqua Traiana (II secolo d.C.). Nel punto in cui l’acquedotto entrava in città, nei pressi di Porta S. Pancrazio (sul Gianicolo), fu costruita la magnifica Mostra dell’Acqua Paola.

A destra l'Ospizio dei Mendicanti e la
fontana; al centro via dei Pettinari
(Giuseppe Vasi 1756)
Una diramazione dell’acquedotto alimentò il Vaticano e Borgo, un’altra raggiunse Trastevere mentre un’altra ancora attraversò ponte Sisto per alimentare alcuni dei rioni racchiusi nell’ansa del Tevere. Tra coloro che attendevano l’allacciamento alla nuova rete idrica c’era la famiglia Orsini (proprietaria delle sorgenti di Bracciano); per raggiungere la loro residenza di Monte Giordano (nel rione Ponte) fu appositamente creata una conduttura che passava sotto via Giulia. La cisterna di distribuzione, necessaria per alimentare sia questa sia altre condutture della riva sinistra, fu collocata all’interno dell’Ospizio dei Mendicanti di ponte Sisto. Per nascondere la cisterna fu creata una magnifica fontana murale progettata dal fiammingo Giovanni Van Zanten (da noi chiamato Vasanzio) e da Giovanni Fontana. La fontana dell’Acqua Paola di via Giulia, addossata all’Ospizio dei Mendicanti, fu inaugurata il 23 dicembre 1613; con la sua realizzazione si ottennero tre risultati: fu nascosta la cisterna di distribuzione dell’acquedotto, si creò una fontana pubblica e venne abbellita la strada.

La fontana dell'Ospizio di via Giulia
fotografata alla fine dell'Ottocento, mentre
sono in corso le demolizioni per la
costruzione del Lungotevere (A. F. C.)
Dopo il 1870 iniziarono le trasformazioni urbanistiche; le continue esondazioni del fiume costituivano una minaccia perciò venne decisa la costruzione dei muraglioni e del lungotevere. Nel 1879 l’Ospizio dei Mendicanti fu demolito per consentire la costruzione del lungotevere dei Vallati. La fontana dell’Ospizio, invece, si salvò; fu smontata e i pezzi rimasero nelle vicinanze per 19 anni. Nel 1898 - su proposta dell’ingegnere Angelo Vescovali – la fontana venne ricostruita sulla sponda opposta, perfettamente in asse con il ponte. In quell’occasione fu apposta una nuova iscrizione: «Il Comune di Roma, dovendo allargare l’opposta sponda del fiume, dall’inizio di via Giulia trasferì qui questa fontana dell’acqua Paola facendola restaurare nell’anno 1898».

Il cerchio blu indica il punto della
riva sinistra occupato dall'Ospizio
dei Mendicanti (oggi Lungotevere
dei Vallati; da Google Earth)



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