Il giovane Tito (foto Marco Gradozzi) |
Nei primi anni del suo regno l'imperatore Vespasiano (69-79 d.C.) e il figlio Tito intrapresero una campagna di "pacificazione" a nord delle Alpi e, come d'abitudine, fondarono alcune colonie, tra cui quella di Arae Flaviae (situata nel Baden-Wuttemberg, uno stato federato della Germania meridionale). Le colonie romane erano realizzate come "moduli", perciò tutte avevano in comune sia lo schema urbanistico, costruito sui due assi cardo-decumano, sia la realizzazione di edifici pubblici e cultuali, per la cui costruzione venivano generalmente impiegati i mattoni. Con la fine dell'impero, a causa delle invasioni barbariche, molte colonie romane furono distrutte oppure abbandonate. Anche Arae Flaviae subì la stessa sorte ma nell'alto medioevo iniziò la rinascita, e così i vecchi edifici di epoca imperiale divennero cave di materiali per la ricostruzione di una nuova cittadina: Rottweil. Il nome del piccolo centro è composto dalle parole rott (rosso) e weil (villaggio), quindi "villaggio rosso", rosso come i mattoni utilizzati per il Capitolium di epoca romana. Questa piccola divagazione etimologica vuole semplicemente stabilire un legame tra il Rottweiler (che letteralmente significa "di Rottweil") e Roma ... e allora mi chiedo ... come può un Rottweiler non chiamarsi Tito?
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