Spesso i romani sono accusati di essere pigri, indolenti, perfino retrogradi, eppure nessuno sa viaggiare nel tempo come loro. A volte basta una semplice azione, come scendere le scale di casa per innaffiare i fiori del terrazzo, e ti ritrovi immerso nella sacralità di un tempio millenario.
Nel 1938, durante i lavori di ampliamento di via delle Botteghe Oscure, furono scoperti i resti di un tempio di età repubblicana. Nell'80 d.C. l'area era stata devastata da un grande incendio (Cassio Dione); in seguito fu completamente restaurata da Domiziano. Secondo l'archeologo Filippo Coarelli le strutture apparterrebbero al tempio delle Ninfe, in cui si conservavano sia gli archivi dei censori sia i nominativi di chi aveva diritto alla distribuzione gratuita del grano.
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