Roma e i suoi sette colli non sarebbero mai esistiti senza il contributo determinante di due vulcani: il vulcano Sabatino a nord-ovest e il vulcano Laziale a sud-est. Tutto ebbe inizio 600.000 anni fa, quando i due vulcani cominciarono la loro attività, riempiendo di depositi tufacei lo spazio intermedio che li separava. Il fiume che scorreva nella zona, il Paleotevere, a causa delle eruzioni, cambiò percorso deviando verso ovest (Ostia), mentre il plateau di tufo originato dai depositi venne inciso da piccoli corsi d'acqua che "disegnarono" i celebri sette colli. La foto mostra in primo piano il vulcano Laziale, di cui si leggono ancora oggi perfettamente le sue tre fasi.
- La circonferenza più grande (12 km) appartiene alla caldera creatasi alla fine della prima fase (600.000-300.000 anni fa), quando le pareti del vulcano collassarono implodendo.
- Al centro della caldera c'è il vulcano delle Faete, nato nella seconda fase (300.000-200.000 anni fa); risale a questo periodo la colata lavica di Capo di Bove, famosa per essere stata utilizzata dai Romani come fondazione naturale per la via Appia.
- I crateri a sinistra (lago di Albano e lago di Nemi) furono originati durante la terza fase (200.000-20.000 anni fa).
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