Piazza del Popolo nel 1577 (Etienne Duperac) |
Nel 1570 il ripristino delle antiche
sorgenti dell’Acqua Vergine (dopo quasi mille anni) portò
alla costruzione di molte fontane pubbliche e semipubbliche nell’area del Campo
Marzio. Una delle prime ad essere realizzate fu quella di piazza del Popolo, progettata
nel 1573 dall’architetto comunale Giacomo
Della Porta, durante il pontificato di Gregorio
XIII Boncompagni (1572-1585). Il materiale da cui venne ricavata la vasca ottagonale della fontana
(realizzata dallo scalpellino francese Giovanni Leminard) era in origine un
enorme blocco di "marmo saligno"
che l’architetto Della Porta fece trasportare da piazza del Quirinale, dove giaceva
da almeno dodici secoli (era la base di una delle colonne del gigantesco tempio
di Serapide). Due anni dopo (1575) la fontana fu decorata con quattro tritoni che però, a causa delle
loro dimensioni eccessive, furono smontati l'anno successivo e riutilizzati
nella fontana meridionale di piazza
Navona (la cosiddetta fontana del Moro). Per la decorazione definitiva furono
collocati sopra la vasca il consueto balaustro (decorato con quattro delfini) e due catini
sovrapposti; all’esterno del catino intermedio era scolpito il drago nascente, simbolo araldico della
famiglia Boncompagni. Il successore di Gregorio XIII, Sisto V Peretti (1585-1590),
immaginò per piazza del Popolo una diversa sistemazione: un obelisco al centro, circondato da una
nuova fontana (decorata con quattro leoni).
Piazza del Popolo nel 1676 (G.B. Falda) |
Non si conosce il vero motivo che
indusse Sisto V a progettare una nuova fontana per la piazza dopo appena dieci
anni, anche se era noto il suo astio verso Gregorio XIII. Probabilmente Sisto V cercò di cancellare la memoria del suo predecessore con una fontana
molto più grande, decorata con il leone,
simbolo araldico della famiglia Peretti. Nel 1589 l’obelisco che quindici secoli prima l'imperatore Augusto aveva collocato nel Circo Massimo fu prelevato e sistemato al centro
di piazza del Popolo; la fontana dei
Leoni, invece, non fu realizzata poiché il papa morì nel 1590. Nel 1823 l’architetto Giuseppe Valadier portò a termine il progetto di Sisto V,
realizzando la nuova fontana dei Leoni
intorno all’obelisco. La cinquecentesca fontana di Della Porta fu smontata e
ricostruita sul Gianicolo, di fronte alla chiesa di S. Pietro in Montorio, dove rimase alcuni anni. La nuova
sistemazione sul Gianicolo durò poco perché la fontana fu di nuovo smontata e
sistemata in un magazzino comunale.
La fontana di Giacomo Della Porta in piazza Nicosia (foto Marco Gradozzi) |
Nel 1950
la fontana venne rimontata in piazza
Nicosia, in uno spazio che era stato ristrutturato nel 1936 dall’architetto
Marcello Piacentini. Della fontana originaria di
Della Porta rimane oggi soltanto la vasca ottagonale perché il balaustro con i
delfini e i due catini sovrapposti con le insegne di Gregorio XIII sono andati
perduti. I pezzi mancanti sono stati sostituiti da un balaustro in marmo
cipollino (di spoglio) che sorregge due catini; quello intermedio è stato decorato all’esterno con i simboli araldici
della famiglia Borghese (drago e aquila), in onore di Giangiacomo Borghese, Governatore di Roma nel periodo 1939-1943.
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